domenica 13 maggio 2012

Le parole. Words.

Eccoci qui. Come ogni sera ci si ritrova a fare i conti con i propri pensieri. E una volta tanto con la propria voce. Quale infinita limitazione di fantasia ci hanno dato le immagini che ci vengono trasmesse ogni giorno e in molti momenti della giornata per di più dalla televisione. Ma non siamo soltanto polvere e ombra? Sicuramente l'ombra non è data dalle immagini che abbiamo visto durante la nostra vita, ma da quelle che riusciamo a trasmettere ai nostri cari. Il dono della parola, il dono di poter trasmettere una sensazione alle altre persone. Questo non è dato tanti di noi. Anche perché molti pensano a cavolate a cose che non hanno un senso reale, Molto spesso neanche per coloro che si trovano a pronunciarle. Eppure dovremo fare i conti tutti i giorni con le parole che pronuncia amo, tutti giorni dovremmo renderci conto che sono sassi che sono pietre che poniamo in una strada che quella della nostra vita. Soprattutto quando queste parole rimangono scritte da qualche parte. Che sia nei cuori delle persone, o su un blog Letto di sfuggita una sera, non ha importanza. Le parole rimangono mattoni che costruiscono case o palazzi immensi. Quelli che dovremmo riuscire a far crescere dentro e fuori di noi in ogni istante. Non ce ne accorgiamo molto spesso perché abbiamo la possibilità di trasmettere anche troppo ciò che diciamo. Come io stasera pronuncio parole a un telefonino e queste entrano a far parte della vita di qualcuno. Neanche io lo faccio, ma ci sarebbe sempre da chiedersi se queste sono le parole giuste. Se è esattamente ciò che abbiamo bisogno, e gli altri hanno bisogno, di sentir dire.

Nessun commento:

Posta un commento