Rassegnazione e tristezza.
Chiesa. Il Cristo è risorto, o meglio, sta per risorgere.
Per mascherare un pò la stanchezza data dall'ora tarda. Non siamo abituati a
quell'ora tarda per l'accensione del cervello.
Anche i passi che si fanno prima di arrivare in chiesa, come quelli
durante l'eucarestia, pesanti come mattoni, ci sentiamo anche un po'
appesantiti da quella fatica di Cristo che porta su la croce per il Golgota. Se
guardiamo nelle ultime file, si trovano persone assolutamente devote, forse più
di quelle nelle prime, sempre chiuse nei pensieri, con il viso, corrugato dalla
passione del momento, nascosto tra le mani. Forse qualche lacrima scorre su
quelle guance.Bisogna valutare tuttavia che non fanno una brutta figura neanche
quelli che stanno morendo di sonno e che, per mascherare lo sbadiglio, si
nascondono il viso tra le mani e per l'ossigeno al cervello, lacrimano, non
abituati alle ore piccole. Anche la più intrigante delle omelie, nella quale il
prete urlando intima di pentirsi che il giorno del giudizio è ormai alle porte,
non smuove più gli animi in quello stato catatonico. Quando si arriva a quel
livello si resta in chiesa solo per fare presenza, sperando soltanto di avere
la lucidità di non russare.
Ingordigia e ubriachezza.
Soltanto qualche ora dopo siamo già a pensare a cosa ci
aspetta al prossimo pasto. Abbiamo appena appoggiato il cucchiaino, che abbiamo
leccato, non contenti di quel pasto infinito, accanto alla tazzina vuota del
caffè e nonostante tutto stiamo già riflettendo su come stupire i prossimi
invitati a pranzo\cena\colazione\merenda\brunch pasquale a casa nostra. Siamo
tanto nello spirito della festa che non ci rendiamo conto che questa nasce da
un periodo di astinenza e penitenza di uomini come noi, vissuti secoli e secoli
fa. Nasce da un dolore e da una gioia, ma che non implica necessariamente il
mangiare. Sempre mangiare. Mangiare. Obbligatoriamente tanto. Come se un domani
sicuramente verrà a mancarci. Cerchiamo di essere un minimo positivi in questo.
Mangiamo un po' meno e restiamo un po' più sobri in un momento in cui nessuno
si chiede neanche che importanza abbia l'uovo di Pasqua.
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